La guerra nel Mar Rosso e non solo. Nuova minaccia degli Houthi con il razzo ipersonico che sarebbe già stato testato con successo.
Tornano a fare paura gli Houthi nel Mar Rosso e non solo. Stando alle ultime informazioni trapelate, infatti, gli yemeniti avrebbero testato con successo un razzo ipersonico di cui avrebbero deciso di iniziare la produzione per colpire obiettivi di fondamentale importanza anche nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, oltre che in generale contro Israele.
Houthi, la minaccia con il razzo ipersonico
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti che cita fonti informate, e ripresa da Il Tempo, pare che gli Houthi abbiano testato con successo un razzo ipersonico nello Yemen. Secondo il rapporto, il gruppo yemenita starebbe pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele.
In poche parole una nuova minaccia per la sicurezza nella zona e, in generale, per una situazione che potrebbe portare nuove tensioni internazionali.
Il gruppo yemenita avrebbe anche affermato l’intenzione di intensificare gli attacchi durante il mese sacro musulmano del Ramadan in solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza.
Il tenativo Usa per il “cessate il fuoco”
Al netto della nuova minaccia degli Houthi, stando a quanto riferito da fonti americane e iraniane al Financial Times, pare che gli Stati Uniti abbiano avuto colloqui segreti con l’Iran a gennaio nel tentativo di convincere Teheran ad usare la sua influenza sugli yemeniti per far cessare gli attacchi alle navi nel Mar Rosso.
Le “trattative” si sarebbero svolte in forma indiretta in Oman. La delegazione statunitense sarebbe stata guidata dal consigliere per il Medio Oriente della Casa Bianca, Brett McGurk, e dall’inviato per l’Iran, Abram Paley.
Per quanto riguarda la parte iraniana, invece, erano presenti il vice ministro degli Esteri Ali Bagheri Kani, che è anche il principale negoziatore nucleare del regime. Alcuni diplomatici omaniti avrebbero fatto la spola tra le due parti in modo che esse non si parlassero direttamente.